Abbiamo finalmente a disposizione il testo del Documento di Programmazione Economico Finanziaria: non piove, diluvia...
Per la complessità delle materie (e il loro numero) rimanderemo a dei link esterni con testi approfonditi di analisi, preme però sottolineare una cosa: molte norme sono già operative, in quanto lo stumento scelto (il decreto legge) é già operativo dal momento della pubblicazione in gazzetta ufficiale (25 giugno).
Colpiti tutti i settori del pubblico: nove minuti e mezzo di furia, anni e anni di disastri.
Il disastro che si prospetta (e per i settori della conoscenza, scuola, università e ricerca, pare sia un requiem) é di enormi proporzioni, e i componenti del governo hanno pure il coraggio di vantarsi della loro bravura: sono bastati nove minuti e mezzo per approvare il decreto!
Nove minuti e mezzo non bastano nemmeno per decidere quale film andare a vedere al cinema (ma spesso bastano tre secondi per scartare a priori le prime visioni, visti i nostri stipendi), questi "signori" invece si vantano di aver avviato la devastazione dei settori pubblici in 9 minuti e mezzo...
Art. 71, roba da manicomio
Sarcasmo a parte é interessante sottolineare quanto previsto dall'articolo 71, che tratta la certificazione e la regolamentazione della malattia nel pubblico impiego. Nella sua impostazione si capisce molto chiaramente che tale documento é animato da una furia punitiva nei confronti dei pubblici dipendenti, ma poco supportato da buon senso per quanto riguarda le soluzioni tecniche.
In generale si inaspriscono le norme che riguardano la certificazione della malattia (fascia oraria di presenza obbligatoria allargata, é previsto solo il trattamento economico fondamentale per i primi dieci giorni di malattia ed altre amenità), ma l'apice si raggiunge col comma 2 per quanto riguarda i periodi di malattia superiori a 10 giorni (o in ogni caso per il secondo periodo di malattia nell'anno solare).
Si prevede infatti che la certificazione debba essere rilasciata da una struttura sanitaria pubblica. A rigor di logica questo esclude i medici di base (non sono infatti delle strutture), ma anche con gli ospedali la questione é problematica, non credo infatti che i reparti siano titolati a rilasciare certificazioni di questo genere. Restano le strutture del Pronto Soccorso. Ce lo dobbiamo proprio immaginare: viene un raffreddore e il dipendente pubblico che fa? Si reca al pronto soccorso dove ovviamente (e giustamente) deve aspettare che casi ben più gravi vengano trattati prima. Possiamo immaginare i tempi di attesa. Mi chiedo se al Pronto Soccorso abbiano proprio bisogno di un aumento della frequenza di utenti per motivi così banali...
I settori di Università, ricerca e Scuola in castigo, ma nemmeno il resto del pubblico impiego se la cava meglio.
Altri provvedimenti prevedono la possibilità per le Università di trasformarsi in fondazioni, il taglio dei finanziamenti é confermato, il rallentamento delle stabilizzazioni é drastico, così come la sostituzione del turn-over, e come se non bastasse l'intervento nella contrattazione é pesantissimo (art. 67).
Per la contrattazione nazionale di tutti i settori pubblici si fissa il tetto del 1,7% di inflazione come limite massimo per gli aumenti (quando l'inflazione ormai viaggia verso il 3,8%), la contrattazione decentrata viene ridotta ai minimi termini e stretta tra vincoli e obblighi più pesanti che mai. Con l'obbligo di versare allo Stato i risparmi ottenuti con la contrattazione decentrata.
Con buona pace di chi sosteneva il nuovo modello contrattuale, che avrebbe avuto la contrattazione decentrata come punto di forza per migliorare i salari...
In ogni caso per un'analisi approfondita ed una valutazione del provvedimento consigliamo di visitare i seguenti link:
Analisi della FLC (più specifica per i comparti scuola, università e ricerca)
Volantone ragionato della CGIL (più generico, riguarda anche sanità, precari, mutui ed altro)
Link alla pagina della FLC con l'ordine del giorno del Comitato Direttivo Nazionale del 2 luglio scorso
Dal sito della Funzione Pubblica, alcuni spunti in più, anche con delle analisi di carattere economico sulle previsioni del governo in merito all'inflazione e al PIL.
Nelle prossime settimane cercheremo di tenere aggiornato il sito con ulteriori analisi, e informazioni su iniziative ecc.
Per la complessità delle materie (e il loro numero) rimanderemo a dei link esterni con testi approfonditi di analisi, preme però sottolineare una cosa: molte norme sono già operative, in quanto lo stumento scelto (il decreto legge) é già operativo dal momento della pubblicazione in gazzetta ufficiale (25 giugno).
Colpiti tutti i settori del pubblico: nove minuti e mezzo di furia, anni e anni di disastri.
Il disastro che si prospetta (e per i settori della conoscenza, scuola, università e ricerca, pare sia un requiem) é di enormi proporzioni, e i componenti del governo hanno pure il coraggio di vantarsi della loro bravura: sono bastati nove minuti e mezzo per approvare il decreto!
Nove minuti e mezzo non bastano nemmeno per decidere quale film andare a vedere al cinema (ma spesso bastano tre secondi per scartare a priori le prime visioni, visti i nostri stipendi), questi "signori" invece si vantano di aver avviato la devastazione dei settori pubblici in 9 minuti e mezzo...
Art. 71, roba da manicomio
Sarcasmo a parte é interessante sottolineare quanto previsto dall'articolo 71, che tratta la certificazione e la regolamentazione della malattia nel pubblico impiego. Nella sua impostazione si capisce molto chiaramente che tale documento é animato da una furia punitiva nei confronti dei pubblici dipendenti, ma poco supportato da buon senso per quanto riguarda le soluzioni tecniche.
In generale si inaspriscono le norme che riguardano la certificazione della malattia (fascia oraria di presenza obbligatoria allargata, é previsto solo il trattamento economico fondamentale per i primi dieci giorni di malattia ed altre amenità), ma l'apice si raggiunge col comma 2 per quanto riguarda i periodi di malattia superiori a 10 giorni (o in ogni caso per il secondo periodo di malattia nell'anno solare).
Si prevede infatti che la certificazione debba essere rilasciata da una struttura sanitaria pubblica. A rigor di logica questo esclude i medici di base (non sono infatti delle strutture), ma anche con gli ospedali la questione é problematica, non credo infatti che i reparti siano titolati a rilasciare certificazioni di questo genere. Restano le strutture del Pronto Soccorso. Ce lo dobbiamo proprio immaginare: viene un raffreddore e il dipendente pubblico che fa? Si reca al pronto soccorso dove ovviamente (e giustamente) deve aspettare che casi ben più gravi vengano trattati prima. Possiamo immaginare i tempi di attesa. Mi chiedo se al Pronto Soccorso abbiano proprio bisogno di un aumento della frequenza di utenti per motivi così banali...
I settori di Università, ricerca e Scuola in castigo, ma nemmeno il resto del pubblico impiego se la cava meglio.
Altri provvedimenti prevedono la possibilità per le Università di trasformarsi in fondazioni, il taglio dei finanziamenti é confermato, il rallentamento delle stabilizzazioni é drastico, così come la sostituzione del turn-over, e come se non bastasse l'intervento nella contrattazione é pesantissimo (art. 67).
Per la contrattazione nazionale di tutti i settori pubblici si fissa il tetto del 1,7% di inflazione come limite massimo per gli aumenti (quando l'inflazione ormai viaggia verso il 3,8%), la contrattazione decentrata viene ridotta ai minimi termini e stretta tra vincoli e obblighi più pesanti che mai. Con l'obbligo di versare allo Stato i risparmi ottenuti con la contrattazione decentrata.
Con buona pace di chi sosteneva il nuovo modello contrattuale, che avrebbe avuto la contrattazione decentrata come punto di forza per migliorare i salari...
In ogni caso per un'analisi approfondita ed una valutazione del provvedimento consigliamo di visitare i seguenti link:
Analisi della FLC (più specifica per i comparti scuola, università e ricerca)
Volantone ragionato della CGIL (più generico, riguarda anche sanità, precari, mutui ed altro)
Link alla pagina della FLC con l'ordine del giorno del Comitato Direttivo Nazionale del 2 luglio scorso
Dal sito della Funzione Pubblica, alcuni spunti in più, anche con delle analisi di carattere economico sulle previsioni del governo in merito all'inflazione e al PIL.
Nelle prossime settimane cercheremo di tenere aggiornato il sito con ulteriori analisi, e informazioni su iniziative ecc.
Matteo Slataper
RSU FLC CGIL Università di Trieste
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