lunedì 25 gennaio 2010

UNIVERSITÀ REGIONALI, IL CONFRONTO DEVE COINVOLGERE TUTTI

La Flc-Cgil: «Il dibattito sulla riforma non può restare confinato tra assessore e rettori»

«L’alta formazione e la creazione di un sistema universitario regionale sono un tema troppo importante per lasciarlo nelle sole mani di rettori e assessori». La Flc-Cgil interviene così nel dibattito sul disegno di legge Gelmini e sul riassetto del sistema universitario regionale.
«Il disegno di legge – scrivono in una nota il segretario regionale Natalino Giacomini e Sergio Zilli, responsabile del settore università e ricerca – offre ai due atenei della regione l’opportunità di unirsi o federarsi: per il Friuli Venezia Giulia questa potrebbe essere un’occasione per avviare una profonda riflessione sul carattere che ha contraddistinto sino ad oggi i rapporti tra le università di Trieste e di Udine, con l’obiettivo di consolidarne l’attività didattica e di ricerca in questa fase particolarmente critica della vita delle Università. Proprio per questo, però, va avviato un confronto tra tutte le parti istituzionali, culturali e sociali interessate».
Giacomini e Zilli intervengono anche sul recente bando regionale per la creazione di un “Servizio di consulenza specialistica per la costituzione di un organismo a supporto del sistema universitario”, organo che dovrebbe arrivare a gestire i fondi relativi all’alta formazione, i contributi diretti a atenei e conservatori e le risorse destinate al diritto allo studio, per un totale di circa 50 milioni di euro. «A fine dicembre – dichiarano Giacomini e Zilli – è stato annunciato un disegno di legge i cui contenuti, sosteneva l’assessore Rosolen, sarebbero stati concordati con tutti i soggetti interessati. Ma quel confronto, finora, ha interessato soltanto i rettori, mentre ne sono risultati esclusi i senati accademici, i Cda, le forze politiche e le rappresentanze sociali del territorio». Da qui la richiesta di «un’azione trasparente e non clandestina, un confronto che consenta a tutti, sindacato compreso, di poter dire la propria opinione».
Tra i temi da affrontare anche quello relativo al personale: «Le norme sul reclutamento – spiegano i due rappresentanti Flc – delineano un sistema che andrà a regime non prima di sei, sette anni, senza intervenire su una situazione contingente che vede una prolungata assenza di concorsi e determina un reale blocco del turnover fino a tutto 2011, impedendo la stabilizzazione di una grande quantità di lavoratori dell’amministrazione anche a Trieste e a Udine. Fino al pieno funzionamento della riforma, inoltre, circa un quarto degli attuali docenti andrà in pensione, mettendo le università nelle condizioni di chiudere buona parte delle proprie attività di didattica e di ricerca».
Un giudizio fortemente preoccupato, quello della Flc-Cgil, che conferma in pieno la sua contrarietà all’impianto generale del disegno di legge Gelmini: «Questa riforma, che secondo le dichiarazioni del ministro i due atenei regionali stanno addirittura anticipando con le proprie scelte, arrecherà un danno all’intero sistema dell’università e dell’alta formazione. Questo accadrà prima di tutto perché si tratta di una riforma senza oneri per le casse dello Stato, che interviene su una struttura in pesante sofferenza finanziaria. Sofferenza aggravata dai tagli di 1.500 milioni previsti per il quinquennio 2009-2013 e solo parzialmente alleviata dai trasferimenti una-tantum di 400 milioni che dovrebbero arrivare nel 2010 dai rientri per lo “scudo fiscale”». Ma la Flc contesta anche il sistema di “governante” previsto dal Ddl Gelmini, che accentra troppi poteri e competenze nelle mani dei rettori e dei Cda, indebolendo la rappresentatività degli altri soggetti, dal personale agli studenti.

Udine, 20 gennaio 2010 Ufficio stampa Cgil Fvg

mercoledì 13 gennaio 2010

Liberato Luca Tornatore. Il giudice danese: è innocente

Abbiamo seguito con apprensione la sorte del ricercatore dell'ateneo triestino Luca Tornatore, arrestato il 14 dicembre a Copenhagen con accuse gravissime e da subito dichiaratosi innocente.
Il caso è stato seguito sulla stampa locale, non mancando di scatenare gli strali di chi, di Luca Tornatore, forse non sopportava le idee, tanto da reclamare provvedimenti disciplinari da parte dell'ateneo.

Adesso il castello di carte dell'accusa è crollato, rendendo giustizia a chi, come Luca Tornatore, pur a volte nella differenza di opinioni con chi vi scrive, ha sempre dimostrato spirito democratico, capacità critiche non comuni e un senso di giustizia per chi è meno fortunato, per i diseredati, per questa Terra che è la nostra casa comune.

Oggi possiamo dire che le differenze, mai invalicabili, con Luca sono messe da parte perchè dobbiamo riabbracciare nella nostra comunità una delle sue voci importanti, che mai avremmo voluto fosse messa a tacere dietro le sbarre di qualche prigione.

Oggi è tempo di festeggiare, perchè un dialogo, mai sterile, e interrotto da quell'arresto odioso perchè non motivato, potrà riprendere con maggiore ricchezza e a vantaggio di tutti, anche di coloro che non condividono le idee di Luca.

Matteo Slataper
RSU FLC-CGIL