martedì 19 agosto 2008

Precari e decreto legge 112: prospettive

Soffermiamoci nuovamente sul decreto legge 112, convertito in legge con voto di fiducia il 5 agosto scorso, prendendo in esame la parte riguardante i lavoratori precari. Cosa prevede la norma approvata? Come si potrebbe declinare nell'ateneo triestino?
Riprendo parzialmente quanto già scritto precedentemente.

L'articolo che incide maggiormente é l'Art. 66 (riguarda il Turn Over)

I primi commi limitano fortemente le stabilizzazioni, costringendo le Pubbliche amministrazioni a rideterminare il proprio organico entro il 31 dicembre 2008. Il turn over è permesso nel limite del 20% delle cessazioni, ma soprattutto cambia il metodo utilizzato per determinare lo stesso.
Di questo 20% il 10% dovrebbe permettere assunzioni da concorsi dall'esterno, e 10% potrebbe essere destinato alle stabilizzazioni, non di più.

I tagli finanziari previsti per gli atenei sono pesanti.
Oggi i fondi di finanziamento statali permettono la gestione in pareggio di bilancio del nostro ateneo (si tratta di circa 106 milioni di euro). Secondo le stime di previsione effettuate dalla nostra amministrazione, nei prossimi 5 anni questi finanziamenti scenderanno progressivamente fino a quota 84 milioni (-22 milioni). Questa cifra non permetterà di coprire nemmeno la spesa per gli stipendi correnti.

Inevitabile chiedersi che ne sarà degli attuali contratti a tempo determinato e delle collaborazioni.
Infatti, se alcuni colleghi sono stati stabilizzati a luglio, altri sono in attesa di stabilizzazione, mentre altri ancora non sono stati inclusi in una graduatoria secondo le norme previste dalla finanziaria 2008. Queste norme permetterebbero di stilare ulteriori graduatorie di stabilizzazione per i precari con contratto di tipo subordinato e aprirebbero una possibilità per quelli che hanno avuto almeno tre anni di contratti di collaborazione.

Crediamo che in merito l'ateneo debba cercare di dare un minimo di speranza anche ad essi. Sia pure nei limiti dei fondi disponibili.

In primo luogo sarebbe opportuno stilare entro l'anno le graduatorie secondo la finanziaria 2008, in maniera da attivare uno strumento che un domani permetta la stabilizzazione.
Inoltre riteniamo sia doveroso attuare una pratica di risparmio, di attrazione di nuove entrate e di programmazione di spesa che permetta di alleviare le difficoltà finanziarie e (in prospettiva) di mantenere in servizio i precari, possibilmente sino alla loro stabilizzazione.

E' infatti evidente che la cessazione dal servizio di tante colleghe e colleghi già inseriti da tempo nella nostra università comporterebbe una dispersione di energie, e la perdita di competenze e capacità professionali nei servizi, nella didattica e nella ricerca.

Questa ipotesi va a nostro avviso scongiurata. In un momento di eccezionale difficoltà, dobbiamo essere in grado di rilanciare l'attività dell'ateneo, coinvolgendo tutte le sue componenti per migliorare i servizi, l'offerta formativa e il dinamismo della ricerca.

Cominciamo con la stabilizzazione dei precari.


Matteo Slataper

RSU FLC-CGIL Università di Trieste

lunedì 4 agosto 2008

DL 112/08 Resoconto dell'assemblea del 25.07.08

Venerdì 25 luglio ci siamo riuniti in assemblea generale all’università.
L’aula era affollatissima ed erano presenti tutte le componenti dell’ateneo che, dopo le relazioni sulla situazione nazionale e sugli effetti del decreto legge, hanno avutola possibilità di intervenire.
In sintesi, a livello nazionale la protesta sta montando anche se in maniera ancora in parte disarticolata. Il rettore Peroni ha informato l’assemblea che la CRUI ha preso una posizione dura, ma non ha voluto chiudere la porta al dialogo, sperando di poter limitare i danni (soprattutto di carattere finanziario) convincendo il governo ad apportare dei correttivi con la manovra finanziaria del 2009.

Intanto nel paese da parte di tutto il pubblico impiego continuano le manifestazioni di protesta nei confronti del provvedimento, e le organizzazioni sindacali stanno organizzando una campagna di opposizione di lungo periodo, che cresca da una fase informativa, di dibattito e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, fino a sfociare nelle manifestazioni generali necessarie a bloccare questi provvedimenti.

Per avere a disposizione un luogo di discussione aperto a tutti la FLC CGIL ha approntato un Forum di discussione

Chiunque può leggere i messaggi, ma per poter intervenire nelle discussioni è necessario registrarsi.
L’accesso è aperto a tutti, ma ovviamente è necessario tenere un comportamento rispettoso, pur nella libertà di mettere in discussione le posizioni altrui.

Il forum rende possibile la partecipazione di tutti e confrontarsi su diversi argomenti, non solo sul decreto legge in questione, siete anzi tutti invitati a partecipare con idee, richieste, critiche e le vostre opinioni.

Contratto Nazionale Università: firmata l'ipotesi di intesa

Dal sito della FLC-CGIL nazionale:

Da oggi oltre 54.000 lavoratori dell'università hanno finalmente il contratto per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007.
E' stata, infatti, sottoscritta all'ARAN un'ipotesi di accordo in tal senso.
Dopo ben 31 mesi dalla sua scadenza grazie all'impegno costante, all'iniziativa ed al lavoro paziente della FLC Cgil, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali confederali, si chiude una tormentata vicenda che riguarda i Tecnici, gli Amministrativi, i Lettori/Collaboratori Esperti Linguistici e quanti lavorano nelle aziende ospedaliere universitarie.
L'incremento salariale medio previsto è pari a 98,69 euro medi mensili, in linea con gli altri contratti pubblici sottoscritti fino ad ora.
Pur a fronte di questo importante risultato retributivo è ancora più urgente – vista l'attuale dinamica economica – lo stanziamento di maggiori risorse economiche a favore del lavoro dipendente.
Significativi i risultati ottenuti per quanto riguarda l'ampliamento della contrattazione integrativa, a sostegno dell'autonomia universitaria e del ruolo del lavoro in questo processo; il rafforzamento di un sistema di carriere e valorizzazione professionale del personale.
Il contratto appena sottoscritto offre strumenti adeguati e di natura pattizia per valorizzare l'impegno di migliaia di lavoratori e di lavoratrici dell'Università a sostegno del ruolo decisivo ed irrinunciabile dell'Università pubblica nel nostro Paese, contro qualsiasi ipotesi di privatizzazione e di svendita del nostro patrimonio culturale.
L'Università italiana, nonostante il periodo estivo, è nel pieno di un'ampia mobilitazione a difesa della sua natura pubblica che ha già visto lo svolgimento di decine di iniziative in tutti gli atenei italiani protagonisti i tecnici, gli amministravi ed i lettori dell'Università oltre che i docenti ed i ricercatori.
A settembre, a fianco della consultazione e del voto dei lavoratori sull'ipotesi contrattuale appena sottoscritta, dovranno crescere di tono le iniziative contro gli effetti negativi sull'Università del D.L 112 per sfociare in una campagna di scioperi e manifestazioni le più unitarie possibile se il governo non recederà dai propri intenti aprendo un tavolo di confronto con le forze sociali.

Roma, 1 agosto 2008

Risorse online:

Testo dell'accordo

Dichiarazione a verbale della FLC-CGIL


Tabella per il calcolo degli arretrati

Commento della FLC-CGIL

Resoconto dello stato della contrattazione decentrata (fino a Luglio 2008)

1)Nuovo regolamento Conto Terzi

In questi ultimi due mesi l’argomento ha assorbito gran parte del tempo delle trattative.
La discussione sugli aspetti tecnici (regolamentazione, procedure per l’adesione dei dipendenti ecc.) è stata continua e abbastanza proficua, in quanto siamo riusciti a trovare un’intesa con l’amministrazione per eliminare le zone grigie e le ambiguità del regolamento in vigore.

Sono stati semplificati i passaggi per il calcolo di riparto dettagliato (i conti dei costi, dei compensi diretti e delle quote da riservare all’amministrazione) che deve essere definito prima della definitiva approvazione del contratto.
Sono state previste precise garanzie per il personale che deve dare la propria adesione (il compenso previsto deve essere comunicato all’interessato prima che questi debba dare il proprio assenso definitivo).

Tra le novità si prevede di creare un Fondo per la Ricerca (da destinare al finanziamento di Dottorati e Borse di studio o Assegni di Ricerca), e che una quota del fatturato venga destinata alle strutture che ospitano l’attività in conto terzi per sostenerne i costi. Il Fondo Comune di Ateneo viene rinominato Fondo per la Produttività Generale, ma mantiene le stesse finalità del suo predecessore.
Le quote destinate a questi tre fondi verrebbero calcolate sull’imponibile e non più (almeno per l’ex Fondo Comune) sugli utili.

Resta da definire il punto cruciale: l’utilizzo delle risorse da parte dell’Ateneo e come vengono ripartiti i compensi diretti e quelli indiretti (l’attuale Fondo Comune di Ateneo).

Ormai sappiamo tutti che le norme finanziarie che il governo ha varato stanno per mettere in crisi le università italiane (quindi anche la nostra) con effetti micidiali per la sopravvivenza delle stesse.
La crisi finanziaria prospettata dall’Amministrazione porterebbe ad effetti potenzialmente fallimentari entro il 2013. Se così fosse, non sarebbe possibile esercitare più alcuna attività di conto terzi (per non parlare dei problemi con la didattica e la ricerca).
In questa situazione non è accettabile e nemmeno ipotizzabile che l’attività di conto terzi venga svolta a prevalente beneficio dei partecipanti.

Come parti sindacali ci siamo trovati ripetutamente nei giorni precedenti all’ultima seduta di contrattazione (16 luglio), per cercare di concordare una proposta unitaria da porre all’amministrazione.

La maggioranza delle sigle (CGIL, CISL, UIL e RdB) e delle RSU si è trovata concorde su una proposta che accetta da un lato alcune richieste dell’Amministrazione (maggiore liberalizzazione dei compensi diretti, per incentivare l’attività di conto terzi), ma allo stesso tempo propone che ci sia maggior rigore nel chiedere un contributo a favore dell’ateneo da parte di tutti i beneficiari dei compensi diretti.

Su questa proposta non siamo riusciti a portare a termine un percorso sindacale unitario, e la sigla CONFSAL ha deciso di presentare una propria diversa ipotesi.

L’Amministrazione ha formulato una controproposta, che dobbiamo ancora valutare.

Per questo motivo il 16 luglio abbiamo potuto siglare solo la preintesa sulla parte normativa (sulla quale tutte le parti sindacali sono concordi).

Resta ancora aperta la discussione sulla parte economica (senza la quale il regolamento è incompleto e sostanzialmente inapplicabile). Questa discussione deve a nostro avviso essere condotta con senso di responsabilità, e di equilibrio nel chiedere a tutti di contribuire a far fronte alle difficoltà finanziarie del nostro ateneo:

E' il nostro posto di lavoro che è messo in discussione, non una indennità più o meno consistente!

Nella fretta si rischia di avvallare un regolamento inefficace nel garantire delle risorse che in questo momento diventano vitali per le casse della nostra università.

Confidiamo che su queste basi sarà possibile giungere ad un accordo condiviso da tutti i soggetti sindacali, dalle RSU e dall’amministrazione.

2)Contratto integrativo dei Lettori

La commissione paritetica ha lavorato a ritmi serrati, snellendo le parti della proposta che era possibile ricondurre alla normativa generale, e prevedendo degli interventi regolamentari a parte per alcune questioni (reclutamento, ad esempio). Si può dire che la discussione sia quasi giunta al termine, ma resta ancora sul tavolo (a parte alcune questioni come la formazione) la questione del trattamento economico.
Su questa materia la commissione si è aggiornata al 16 settembre.