venerdì 24 ottobre 2008

Polizia nelle Scuole e nelle Università, anzi no...

Berlusconi ieri mattina dichiarava che avrebbe dato dettagliate istruzioni al Ministro dell'interno per intervenire in scuole e università anche con le forze dell'ordine, per sgombrare gli istituti ed gli atenei occupati (ascolta l'audio qui).

In serata ha poi smentito.

La preoccupazione però non manca, il messaggio è pessimo e non migliorano le cose le accuse di strumentalizzazione fatte dal premier questa mattina da Pechino:

"In tantissime manifestazioni organizzate dall'estrema sinistra e dai centri sociali, così come mi ha confermato il ministro dell'Interno, ci sono dei facinorosi: non tutti naturalmente, dei piccoli gruppi, ma nei cortei organizzati da queste entità ci sono facinorosi che hanno il supporto dei giornali"

Il problema è: facinorosi, oppure indignati? E' ancora lecito dissentire in Italia? Manifestare è ancora un nostro diritto?

Contro i tagli: prossimi appuntamenti a Trieste

Prosegue la protesta contro i tagli previsti dalla L. 133 per Scuola, Università e Ricerca.

Sabato mattina corteo dei studenti medi con ritrovo a Piazza Goldoni alle 9.30

Lunedì 27 assemblea pubblica nell'aula magna del Dante, organizzata da CGIL, CISL e UIL dalle 16.30 alle 18.30

Martedì 28, dalle 19.00, presidio fiaccolata in Piazza S. Antonio Nuovo, per accendere la luce sulla scuola pubblica, che il 29 vogliono spegnere approvando la riforma Gelmini.

Mercoledì 29 assemblea generale di Ateneo, indetta dal Senato Accademico, dalle 9 alle 13.00 in Aula Magna.

mercoledì 22 ottobre 2008

Affollatissima l'assemblea degli studenti di oggi pomeriggio

La foto si commenta da se', tra le 2000 e le 3000 persone tra studenti, docenti e personale non docente, hanno affollato l'assemblea indetta dagli studenti per discutere e opporsi alla legge 133/2008.
Chi ha partecipato alle proteste del '68 non ricordava eventi così gremiti, al di là delle aspettative degli stessi organizzatori, che inizialmente avevano prenotato l'aula Venezian, poi si erano indirizzati sull'Aula Magna, per poi constatare che non c'era spazio a sufficienza e decidere di tenere l'assemblea nello spiazzo antistante il corpo centrale.
Gli interventi del Rettore prof. Peroni, del direttore della Sissa, prof. Fantoni e della delegata del rettore dell'Università di Udine hanno evidenziato la gravità dell'attacco al sistema universitario e della formazione in atto in Italia, e del fatto che questo attacco viola le basi dei diritti di cittadinanza, e ipoteca il futuro dell'intero paese.
Il rappresentante degli studenti in Senato Accademico, Floriano Tommasi, ha illustrato gli effetti della L. 133 sul sistema universitario e sull'ateneo triestino nel particolare.
Numerosi gli interventi degli studenti, di ricercatori e del personale non docente.
L'assemblea, svoltasi in un clima pacato, ha infine deliberato di chiedere alle Facoltà di organizzare assemblee per spiegare la legge 133, di chiedere ai docenti la disponibillità a tenere delle lezioni in piazza, di partecipare ai numerosi eventi in programma, a partire dalla manifestazione indetta dagli studenti medi Sabato mattina.
Un altra fase di dibattito e deliberativa è prevista per il 29 ottobre prossimo, giorno in cui il Senato Accademico ha deliberato la sospensione di tutte le attività dell'ateneo e l'indizione di un'assemblea di tutto il personale e degli studenti.

Nelle fasi finali un piccolo corteo spontaneo di 600-700 persone è sceso verso la città, dove è stato raggiunto più tardi da altri studenti, per assistere, in Piazza S. Antonio Nuovo ad una lezione pubblica di pedagogia internazionale.

lunedì 20 ottobre 2008

Assemblee contro la L. 133: si intensificano gli appuntamenti

A Trieste finalmente qualcosa si muove.

All'Università assemblea aperta a tutti gli interessati, indetta dagli studenti: si terrà il 22 ottobre in Aula Venezian (corpo centrale di Piazzale Europa, II piano, ala sinistra) dalle 14.30 in poi.

Il giorno successivo assemblea aperta indetta dalla rete dei precari dell'Università e della Ricerca, dalle 10.00 sulla scalinata dell'edificio centrale.

Oggi lunedì 20 ottobre, alle ore 16:00 il Preside Rui ha tenuto una lezione del suo corso in piazza Unità; l’iniziativa era tesa a denunciare il grave disagio del mondo universitario per i grossi tagli previsti dalla Legge 133.

INAF: prosegue l'occupazione, si alternano Direttori precari

Nel frattempo all'INAF prosegue l'occupazione simbolica della direzione della sede di Trieste.
I precari si alternano a dirigere l'ente per un giorno (da "Direttore precario")

Si può leggere il loro blog per avere maggiori informazioni.

Occupata la sede dell'OGS



Questa mattina, una nutrita delegazione di precari e di lavoratori di ruolo dell'OGS ha occupato simbolicamente la sede dell'Osservatorio Geofisico Sperimentale.

In calce il comunicato rilasciato:

I PRECARI E GLI ATIPICI OGS INTERROMPONO TEMPORANEAMENTE L’ATTIVITA’ DI RICERCA DELL’ENTE
A SEGUITO DELL’APPROVAZIONE DELL’ARTICOLO 37 BIS (DISPOSIZIONI IN MATERIA DI STABILIZZAZIONE) IL PERSONALE NON DI RUOLO COINVOLTO NELL’ATTIVITA’ DI RICERCA DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA E DI GEOFISICA SPERIMENTALE – OGS, CON IL SUPPORTO DI ALCUNI COLLEGHI DI RUOLO,
DECIDE
DI OCCUPARE SIMBOLICAMENTE LA SEDE PRINCIPALE DELL’ENTE PER MANIFESTARE IL PROPRIO DISSENSO SULLE NUOVE DISPOSIZIONI AMMAZZA-PRECARI CHE MINACCIANO IL FUTURO DELLA RICERCA ITALIANA.
VISTO CHE
1. LA RICERCA PORTA INNOVAZIONE E SVILUPPO TECNOLOGICO, MA SENZA I LAVORATORI PRECARI E ATIPICI (41% DEL PERSONALE OGS) NON E’ POSSIBILE FARE RICERCA;
2. IL 23% DEL PERSONALE OGS POTREBBE PERDERE IL LAVORO A PARTIRE DAL 1 LUGLIO 2009;
3. 8 ANNI DI INVESTIMENTI SOSTENUTI DALLO STATO ITALIANO PER LA FORMAZIONE DI UN RICERCATORE: COSTO MEDIO 500.000 EURO.
SPESA DI UN PAESE ESTERO PER ACQUISIRE UN RICERCATORE ITALIANO FORMATO E COMPETENTE: ZERO!
4. LAVORATORI ATIPICI: DOPO ANNI DI FORMAZIONE E DI LAVORO NON HANNO IL DIRITTO DI ESSERE CONSIDERATI NEANCHE PRECARI DELLA RICERCA;
5. LE NUOVE NORME FORNISCONO INDICAZIONI MOLTO CHIARE SULLA CONCLUSIONE DEI CONTRATTI A TERMINE, MA NON CONSIDERANO IL PERSONALE ATIPICO E SONO MOLTO NEBULOSE SUI TEMPI E LE MODALITÀ DI ASSUNZIONE (CE NE SARANNO MAI?);
6. PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ DELLE ATTIVITÀ DELL’ENTE È NECESSARIA UNA PROGRAMMAZIONE CHE PREVEDA NUOVE PROCEDURE DI ASSUNZIONE BASATE SU CRITERI MERITOCRATICI (CONCORSI).

I LAVORATORI PRECARI E ATIPICI CHIEDONO CON FORZA
CHE VENGANO ADOTTATI PROVVEDIMENTI CHE CONSENTANO IL PROGRESSIVO E CONTINUO PROCESSO DI INSERIMENTO IN RUOLO DEL PERSONALE PRECARIO E ATIPICO IN ACCORDO
CON LA “CARTA EUROPEA DEI RICERCATORI”

sabato 18 ottobre 2008

Occupata la sede dell'INAF di Trieste

I ricercatori precari dell'INAF di Trieste, hanno occupato simbolicamente la sede di S.Vito per protestare contro la L.133/08. Hanno inoltre chiesto le dimissioni del direttore della sede triestina e delle altre sedi INAF con ilk comunicato che riportiamo qui sotto in calce.

Trieste, 17 Ottobre 2008

E' in atto una guerra totale – dichiarata da questo governo e dai precedenti – che mira a fare terra bruciata della scuola pubblica, dell'università e della ricerca: tagli feroci a tutti gli ordini di scuola, senza altra logica che eliminarne il costo – come se l'istruzione e la formazione fossero un inutile orpello; strangolamento inesorabile degli enti di ricerca e delle università, che saranno costrette a chiudere o a trasformarsi in fondazioni (ma quali soggetti privati investiranno mai nelle università e per quali scopi?) e comunque ad aumentare a dismisura le tasse; blocco del reclutamento dei giovani ricercatori in un paese che ha già solo un terzo dei ricercatori rispetto a Francia e Germania e impiega per la ricerca la stessa percentuale di p.i.l. della Tunisia (ma l'Italia non sarebbe uno dei G7?). In una battuta Nature – la più prestigiosa rivista scientifica del mondo – ha bollato questa pazzesca strategia di bassa contabilità come “facile ma stolta”.
Decine di migliaia di studenti e ricercatori in tutta italia trovano insieme una risposta unica per opporsi a questo grande progetto di smantellamento e dismissione della formazione pubblica: in queste ore università, dipartimenti ed enti di ricerca, da Roma a Pisa, da Milano a Bologna, vengono occupati.

Anche a Trieste, noi ricercatori precari dell'Istituto di Astrofisica e del Dipartimento di Astronomia, occupiamo oggi simbolicamente i nostri istituti come primo passaggio verso una mobilitazione generale della ricerca e dell'università triestine, per rigettare al mittente il colpo finale portato con la legge 133 ad un'università ed ad una ricerca che i governi hanno già ridotto allo sfascio.

Diramiamo questo comunicato a tutte le sedi inaf, chiedendo le immediate dimissioni del direttore dell'osservatorio di Trieste e dei direttori di tutte le strutture di ricerca, del consiglio di amministrazione nonché del presidente di INAF, Tommaso Maccacaro, per manifestare la loro contrarietà alla politica del governo e l'impossibilità di proseguire l'attività di ricerca alle attuali condizioni.

Alleghiamo un template di lettera che chiediamo ai responsabili di progetto di inviare a sostegno della nostra protesta.

Precari INAF Trieste

Segnaliamo https://wwwas.oats.inaf.it/precari

giovedì 16 ottobre 2008

Firmato il Contratto Nazionale Università 2006/2009

Oggi 16 ottobre alle ore 16,30 è stato firmato definitivamente il contratto nazionale 2006/2009. Il testo non ha subito modifiche dalla Corte dei Conti ed entra subito in vigore.

Qui il testo del contratto, le tabelle con gli arretrati e le analisi del testo

Dagli arretrati vanno ovviamente detratte le somme percepite come "vacanza contrattuale".

CGIL, CISL, UIL: verso lo sciopero generale di Università, Ricerca e AFAM

CGIL, CISL e UIL hanno avviato le procedure per giungere allo sciopero generale dei comparti Università, Ricerca ed AFAM il 14 novembre 2008.

E' prevista una manifestazione nazionale a Roma.
Daremo maggiori notizie nei prossimi giorni.

mercoledì 15 ottobre 2008

Regolamento Conto Terzi: assemblea e consultazione dei lavoratori

15 ottobre 2008: CONSULTAZIONE SULL’ACCORDO IN MERITO AL “Regolamento di Ateneo per le Attività in Conto Terzi”

Mercoledì 15 ottobre, dalle 11.30 alle 13.30, presso l’aula magna del corpo centrale si terrà l’assemblea di tutto il personale indetta da CGIL, CISL e UIL per illustrare e discutere l’accordo siglato in preintesa il 30 settembre scorso. Seguirà la consultazione con voto di tutto il personale docente e non docente, a tempo determinato e a tempo indeterminato.

CGIL, CISL e UIL considerano vincolante lesito del voto per la firma definitiva dell’accordo.

Il seggio si troverà al terzo piano, lato destro (Scienze politiche) a fianco dell’aula magna e resterà aperto fino alle 17.30.

Parte normativa

Parte economica

ESITO VOTAZIONI:

Aventi diritto: 1757
Votanti: 197 (142 personale TA e lettori su 843 e 55 docenti su 914)

Ha votato l' 11,21% degli aventi diritto.

Per il sì hanno votato 176 persone pari al 89,34%
Per il no hanno votato 20 persone pari al 10,15%
schede bianche: 1 (0,51%)
schede nulle: 0


CGIL, CISL e UIL, di conseguenza, firmeranno l'accordo definitivo in coerenza con quanto emerso dalla consultazione.

giovedì 9 ottobre 2008

Mutatis mutandis: scuola pubblica, scuola privata

Mi é stato segnalato questo testo, che trovo interessante e lo propongo come spunto di riflessione.

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle.
Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà.
Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.
Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"


Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950.

Good nignt, and good luck...

mercoledì 8 ottobre 2008

Precari OGS e INGV: manifestazione per il 50° anniversario dell'ente


I precari dell'OGS di Trieste, uniti ad una folta delegazione dei precari dell INGV, hanno manifestato Lunedì mattina all'apertura del convegno organizzato dall'OGS in occasione dei 50 anni della sua fondazione.

Di seguito riportiamo un comunicato dei manifestanti:

I PRECARI DELL’OGS SI DIMOSTRANO SOLIDALI CON IL MOVIMENTO NAZIONALE

In relazione alle ultime disposizioni in materia di precariato nella Ricerca e nella Pubblica Amministrazione, i precari e gli atipici dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste esprimono la loro preoccupazione riguardo le scelte politiche che il presente Governo intende attuare.
In particolare riteniamo che la decisione di far slittare l’abrogazione di tutte le norme relative al processo di stabilizzazione non sia affatto una soluzione adeguata al problema del precariato nella ricerca in Italia.
In questo modo il ruolo di tutte le figure professionali afferenti al mondo della ricerca viene ulteriormente sottovalutato.
Si sottolinea la necessità di una riforma che tuteli i giovani fin dal loro ingresso nel mondo della ricerca e che trasformi il sistema attuale in un sistema più meritocratico, in grado di riconoscere e premiare la professionalità di ogni singolo.
E’ importante sottolineare che la legge che entrerà in vigore nel luglio 2009 rischia di lasciare senza lavoro precari non più giovani, molti con famiglia e mutui da pagare.
Queste scelte, se portate avanti, rischiano di paralizzare completamente gli enti di ricerca, dove, per la gran parte, le attività sono svolte unicamente da personale precario e lavoratori atipici.
Inoltre sembra che il decreto porti ad una ulteriore discriminazione tra precari e atipici, non chiarendo i criteri con cui questi saranno censiti e stabilizzati.
Ci associamo unitamente alla protesta in atto in tutto il Paese, sperando che il Governo torni su suoi passi, modificando il DL 1441 e s.m.i.

giovedì 2 ottobre 2008

Norma ammazza precari: aggiornamento

Dal messaggero di ieri:

Precari pubblici, torna la “stabilizzazione” Contratto prorogato se si è vinto un concorso
Mercoledì 01 Ottobre 2008
di PIETRO PIOVANI, ROMA

Cambia la norma che doveva di fatto abolire la cosiddetta“stabilizzazione”, cioè quella sorta di sanatoria per i dipendenti pubblici con contratto a termine che era stata avviata dal governo Prodi. Il nuovo emendamento riformulato da Renato Brunetta rinvia gli effetti della riforma: fino all’1 luglio del 2009 resta tutto com’è. Le amministrazioni avranno sei mesi in più per assumere i loro precari, ammesso che abbiano i soldi e i posti disponibili. Nel frattempo, in questi sei mesi, il Dipartimento Funzione pubblica farà un “monitoraggio”. Chi prevede di assumere (dopo il primo luglio) un dipendente utilizzato fino a quel momento con contratto flessibile, dovrà comunicare alla Funzione pubblica che tipo di contratti ha avuto finora il dipendente, di che durata, che tipo di selezione ha superato. Se non si trasmette la comunicazione, non si sarà poi autorizzati ad assumere. Né sarà autorizzata l’assunzione di quei precari che non hanno già sostenuto un vero concorso pubblico. Concluso il monitoraggio, i lavoratori a termine che risulteranno in regola con i criteri dettati dalla Funzione pubblica potranno essere stabilizzati. E se l’amministrazione non potrà farlo subito, potrà comunque prorogare il contratto a termine (cosa che invece la precedente formulazione di Brunetta impediva). Il ministro tuttavia intende fissare una nuova scadenza: l’assunzione dovrà arrivare entro il 2011, altrimenti si perderà ogni diritto.
La deputata del centrodestra Barbara Saltamartini dice: «È grazie all’intensa attività parlamentare del gruppo del Pdl in commissione Lavoro che il ministro Brunetta si è convinto a riformulare l'emendamento». In effetti le voci di Montecitorio riferivano che molti parlamentari di maggioranza (specie gli ex di An) fossero pronti a votare no. Ieri Brunetta ha anche inviato la sua prima direttiva all’Aran per i rinnovi dei contratti. La direttiva però prevede le stesse risorse (i 3miliardi indicati in Finanziaria) che i sindacati hanno già giudicato del tutto insufficienti. Difficile per adesso immaginare un avvio di trattativa.>>

Sono ovviamente dichiarazioni da prendere con le molle, il Messaggero é un quotidiano vicino all'area di governo e le incursioni sul testo di legge sono sempre possibili. Inoltre il testo non é ancora noto nei dettagli e anche senza contare la già notevole confusione, delle sorprese sono sempre possibili.

Queste le ultime voci, ma entriamo nel merito: anche prendendo per definitive e reali le "soluzioni" descritte nell'articolo, che succede se i fondi non bastano per stabilizzare?

Già, perché sappiamo benissimo quanto é stato tagliato con il decreto Brunetta-Tremonti: 1,3 miliardi di euro entro i prossimi 5 anni (e altri tagli si paventano per questa prossima finanziaria).
Questa, per quanto positiva, pare una concessione facile: puoi stabilizzare se hai i soldi, però i soldi non te li do. Un bel regalo.

E' quanto mai necessario chiedere che alla Scuola, Università e Ricerca pubbliche vengano stanziati di nuovo tutti i fondi tagliati a luglio (più di nove miliardi di euro, un'enormità), ed altri fondi ancora, in maniera da colmare la voragine che ripetute politiche di risparmio (di ogni colore politico) hanno creato nel sistema della formazione, istruzione e ricerca.

Non stiamo chiedendo la Luna, ma un futuro per il nostro Paese!

Resoconto sull'incontro di contrattazione del 30 settembre 2008

Gentili colleghe e colleghi,
vi inoltro un resoconto sintetico dell'ultima seduta di contrattazione decentrata.

REGOLAMENTO ATTIVITA' IN CONTO TERZI

Il 30 settembre 2008 si è svolta con la presenza del Magnifico Rettore, prof. Francesco Peroni, la seduta di contrattazione avente come argomento all'ordine del giorno la parte economica del conto terzi (la parte normativa è stata approvata in preintesa il 16 luglio scorso).

La trattativa non è stata facile, perché le due parti partivano da posizioni e ottiche distanti fra loro.
Brevemente si riassumono di seguito le due proposte sul tavolo:

Proposta Amministrazione:

A)CONTRIBUTO SUL FATTURATO:
12% di prelievo sul fatturato da destinare: al "Fondo Comune di Ateneo" (6%), alla struttura che effettua la prestazione (4%), al neocostituito Fondo per la ricerca destinato a finanziare progetti di ricerca, borse di dottorato, assegni di ricerca, ecc (2%).
B)COMPENSI per I PARTECIPANTI AL CONTO TERZI (TA e DOCENTI):
nessun prelievo fino all' 80% della retribuzione lorda annuale, prelievo del 30% sulla parte eccedente da redistribuire ai fondi per la ricerca, alle strutture e alle finanze dell'ateneo.

Proposta Sindacale:

A) CONTRIBUTO SUL FATTURATO:
proposta come previsto dall'amministrazione.
B) COMPENSI per I PARTECIPANTI AL CONTO TERZI (TA e DOCENTI):
nessun prelievo per i compensi diretti fino al 50% della retribuzione lorda annuale, e prelievo del 50% sulla parte eccedente, da destinare in parti uguali alle finanze generali dell'Ateneo, al Fondo per la Ricerca e alla Struttura che ha effettuato la prestazione.

Nella prima fase della trattativa, la parte pubblica ha proposto di elevare il prelievo dal fatturato al 14%, ma non ha recepito le richieste sui compensi diretti (punto B).

La parte sindacale ha elaborato una nuova proposta, accettando il punto B) proposto dall'amministrazione, chiedendo però un prelievo minimo sulla quota inferiore alla soglia del 80%.
Tale proposta è stata rigettata con fermezza dall'amministrazione e la discussione si è incentrata sulle percentuali del punto B.

Dopo lunga discussione, la parte Pubblica ha accettato di modificare il punto B come segue:

B)Nessun prelievo sino al 70% della retribuzione annuale lorda, prelievo del 30% della parte eccedente, da tenere a disposizione del tavolo contrattuale per fare fronte alle spese che si rendessero necessarie nel corso dell'anno di riferimento.

Le parti hanno concordato dirivedere il regolamento a due anni dalla firma dell'accordo, valutandone i risultati sulla base dei dati del biennio.

Le sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL e CONFSAL) hanno ritenuto di accettare questa impostazione e di firmare la preintesa, CGIL, CISL e UIL hanno però subordinato il loro assenso definitivo alla necessaria consultazione dei lavoratori dell'ateneo (docenti e non docenti).
La Rsu ha dato il suo assenso a maggioranza (in due casi subordinandolo all'esito della consultazione di cui sopra).
RdB, attraverso le sue RSU, non ha ritenuto di esprimere alcun parere, riservandosi di darlo in seguito.

Considerazioni.

Per questioni di equità e pari opportunità, non ritengo che l'accordo sia il risultato ideale, ma penso che viste le posizioni dell'amministrazione di più non si potesse raggiungere.
Lo considero tuttavia un risultato che presenta anche elementi positivi rispetto alla normativa attuale sul conto terzi:

1)La parte normativa del regolamento è molto migliorata rispetto all'attuale, rendendo la gestione più semplice, trasparente e tutelando tutto il personale coinvolto.

2)L'aumento del prelievo sul fatturato (metodo di calcolo che rende più trasparenti e semplici le gestioni dei diversi "conti terzi") è a favore delle strutture dell'ateneo e del fondo per la ricerca.

3)E stata tutelata la parità di trattamento tra personale docente e non docente.

4)L'entità del Fondo Comune di Ateneo (ora denominato "Fondo di Produttività Generale") è stata preservata, potendo peraltro crescere in proporzione a un eventuale aumento delle attività in conto terzi.

In ogni caso la CGIL vista la delicatezza e l'importanza di questo regolamento per il futuro dell'Ateneo, ritiene doverosa la consultazione di tutto il personale prima di firmare definitivamente l'accordo.

A breve scadenza organizzeremo assieme alle altre organizzazioni sindacali e alle RSU che concordano su questo metodo, un'assemblea di tutto il personale TA, CEL e docente, per illustrare il contenuto dell'accordo, discuterlo e procedere infine alla consultazione.

VARIE ED EVENTUALI

In conclusione delle trattativa la CGIL ha chiesto una riunione urgente per discutere la situazione del precariato e del processo di stabilizzazione.
E' stato fissato un appuntamento per il 23 ottobre prossimo

Abbiamo anche chiesto notizie riguardo la situazione degli incarichi del personale EP e della corresponsione delle relative indennità, e dellacorresponsione per le ore straordinarie effettuate (ad oggi ferma a febbraio 2008).
La parte pubblica ha assicurato che ci invierà quanto prima un aggiornamento in merito.

Un cordiale saluto
Matteo Slataper

RSU FLC-CGIL Università di Trieste

mercoledì 1 ottobre 2008

Norma ammazza-precari: monta la protesta e Brunetta stacca l'acceleratore...

Cresce in questi giorni la protesta dei precari della pubblica amministrazione nei confronti dell'emendamento del governo alla finanziaria 2009 reso noto venerdì pomeriggio scorso.

Ieri sera, il ministro della Funzione Pubblica ha reso noto che intende modificare l'emendamento procrastinando al primo luglio la cancellazione delle stabilizzazioni, ufficialmente "al fine di "avviare un monitoraggio capillare su tutte le tipologie dei contratti a tempo determinato vigenti e le relative modalità di assunzione adottate dalle singole amministrazioni" , ecco il testo:

Ddl Lavoro/ Brunetta: Slitta a 1/7/09 stop stabilizzazione precari 30/09/2008 20:49

Il ministro Renato Brunetta ha presentato una riformulazione dell'emendamento sui precari che sposta all'1 luglio 2009 l'abrogazione delle norme sulla stabilizzazione. Ciò al fine di "avviare un monitoraggio capillare su tutte le tipologie dei contratti a tempo determinato vigenti e le relative modalità di assunzione adottate dalle singole amministrazioni, nonché il numero di vincitori di concorso in attesa di assunzione", afferma il ministro in una nota. Le amministrazioni comunicheranno al Dipartimento della Funzione pubblica tali dati ed entro il mese di maggio il ministro Brunetta, di concerto con il ministro Tremonti, sentiti i ministri interessati, emanerà un decreto che stabilirà le regole per una eventuale prosecuzione dei contratti fino all'espletamento delle procedure concorsuali riservate previste dallo stesso emendamento. "La norma - spiega Brunetta - ribadisce il principio costituzionale del concorso pubblico per accedere alla pubblica amministrazione e garantisce un percorso a coloro che hanno avuto un rapporto di lavoro con l'amministrazione. Inoltre, la norma mira finalmente a far luce sui dati effettivi del fenomeno del precariato della Pubblica amministrazione al fine di adottare le misure appropriate per risolvere il problema senza scavalcare i principi costituzionale e i diritti di coloro che regolarmente hanno vinto un concorso pubblico e ancora attendono di essere assunti".

Sembra invece una parziale frenata per vedere se le reazioni contro la norma "ammazza precari" crescono o si smorzano.

Dobbiamo organizzarci, mobilitarci in azioni di protesta e di dissenso, difendere i nostri posti di lavoro, difendere la nostra dignità e il nostro futuro.

Oggi i precari, domani tutti gli altri!

FLC-CGIL Università di Trieste