lunedì 4 agosto 2008

Resoconto dello stato della contrattazione decentrata (fino a Luglio 2008)

1)Nuovo regolamento Conto Terzi

In questi ultimi due mesi l’argomento ha assorbito gran parte del tempo delle trattative.
La discussione sugli aspetti tecnici (regolamentazione, procedure per l’adesione dei dipendenti ecc.) è stata continua e abbastanza proficua, in quanto siamo riusciti a trovare un’intesa con l’amministrazione per eliminare le zone grigie e le ambiguità del regolamento in vigore.

Sono stati semplificati i passaggi per il calcolo di riparto dettagliato (i conti dei costi, dei compensi diretti e delle quote da riservare all’amministrazione) che deve essere definito prima della definitiva approvazione del contratto.
Sono state previste precise garanzie per il personale che deve dare la propria adesione (il compenso previsto deve essere comunicato all’interessato prima che questi debba dare il proprio assenso definitivo).

Tra le novità si prevede di creare un Fondo per la Ricerca (da destinare al finanziamento di Dottorati e Borse di studio o Assegni di Ricerca), e che una quota del fatturato venga destinata alle strutture che ospitano l’attività in conto terzi per sostenerne i costi. Il Fondo Comune di Ateneo viene rinominato Fondo per la Produttività Generale, ma mantiene le stesse finalità del suo predecessore.
Le quote destinate a questi tre fondi verrebbero calcolate sull’imponibile e non più (almeno per l’ex Fondo Comune) sugli utili.

Resta da definire il punto cruciale: l’utilizzo delle risorse da parte dell’Ateneo e come vengono ripartiti i compensi diretti e quelli indiretti (l’attuale Fondo Comune di Ateneo).

Ormai sappiamo tutti che le norme finanziarie che il governo ha varato stanno per mettere in crisi le università italiane (quindi anche la nostra) con effetti micidiali per la sopravvivenza delle stesse.
La crisi finanziaria prospettata dall’Amministrazione porterebbe ad effetti potenzialmente fallimentari entro il 2013. Se così fosse, non sarebbe possibile esercitare più alcuna attività di conto terzi (per non parlare dei problemi con la didattica e la ricerca).
In questa situazione non è accettabile e nemmeno ipotizzabile che l’attività di conto terzi venga svolta a prevalente beneficio dei partecipanti.

Come parti sindacali ci siamo trovati ripetutamente nei giorni precedenti all’ultima seduta di contrattazione (16 luglio), per cercare di concordare una proposta unitaria da porre all’amministrazione.

La maggioranza delle sigle (CGIL, CISL, UIL e RdB) e delle RSU si è trovata concorde su una proposta che accetta da un lato alcune richieste dell’Amministrazione (maggiore liberalizzazione dei compensi diretti, per incentivare l’attività di conto terzi), ma allo stesso tempo propone che ci sia maggior rigore nel chiedere un contributo a favore dell’ateneo da parte di tutti i beneficiari dei compensi diretti.

Su questa proposta non siamo riusciti a portare a termine un percorso sindacale unitario, e la sigla CONFSAL ha deciso di presentare una propria diversa ipotesi.

L’Amministrazione ha formulato una controproposta, che dobbiamo ancora valutare.

Per questo motivo il 16 luglio abbiamo potuto siglare solo la preintesa sulla parte normativa (sulla quale tutte le parti sindacali sono concordi).

Resta ancora aperta la discussione sulla parte economica (senza la quale il regolamento è incompleto e sostanzialmente inapplicabile). Questa discussione deve a nostro avviso essere condotta con senso di responsabilità, e di equilibrio nel chiedere a tutti di contribuire a far fronte alle difficoltà finanziarie del nostro ateneo:

E' il nostro posto di lavoro che è messo in discussione, non una indennità più o meno consistente!

Nella fretta si rischia di avvallare un regolamento inefficace nel garantire delle risorse che in questo momento diventano vitali per le casse della nostra università.

Confidiamo che su queste basi sarà possibile giungere ad un accordo condiviso da tutti i soggetti sindacali, dalle RSU e dall’amministrazione.

2)Contratto integrativo dei Lettori

La commissione paritetica ha lavorato a ritmi serrati, snellendo le parti della proposta che era possibile ricondurre alla normativa generale, e prevedendo degli interventi regolamentari a parte per alcune questioni (reclutamento, ad esempio). Si può dire che la discussione sia quasi giunta al termine, ma resta ancora sul tavolo (a parte alcune questioni come la formazione) la questione del trattamento economico.
Su questa materia la commissione si è aggiornata al 16 settembre.

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