sabato 26 luglio 2008

Sistema pensionistico, dal 2013 non basteranno 62 anni di età

Lo afferma il ministro del lavoro Sacconi, intervistato dal quotidiano"La Repubblica".
Afferma che é necessaria una revisione del sistema pensionistico per questioni "demografiche e della globalizzazione".
Inoltre, il mercato del lavoro non va proprio ed é necessario <<de-regolarizzare le regole di gestione dei rapporti di lavoro". Questa la ricetta che passa dal superamento della "contrapposizione tra Stato e mercato ovvero tra privato e pubblico", perché un welfare delle opportunità "non può che scommettere su una virtuosa alleanza tra mercato e solidarietà". Quindi maggiore diffusione per i fondi previdenziali e sanitari complementari, cui lo Stato può dare una mano attraverso "una fiscalità di vantaggio">>

Globalizzazione. De-regolamentare. Opportunità. Vantaggio. Per chi?
Il sistema pensionistico non va. Si dice. Allora cosa si propone? Di aprire ai fondi pensionistici privati, attraverso una "fiscalità di vantaggio". In altre parole, detassando il denaro versato a fondi privati.

Il quesito che sorge spontaneo é: non si faceva prima a detassare (per il datore di lavoro e per il lavoratore) una maggiore quota versata al sistema previdenziale pubblico?
Così lo Stato ci rimette e ci guadagnano (sicuramente) i privati gestori dei fondi. pensionistici Per sapere se i lavoratori iscritti agli stessi ci hanno guadagnato qualcosa, invece, dovremo aspettare diverso tempo.
Per non parlare dei pessimi risultati che alcuni fondi pensionistici hanno ottenuto (in alcuni casi con il risultato di chiusure fallimentari), e del futuro non roseo che si prospetta con la crisi finanziaria innescata dal crack dei mutui americani.

Si parla sempre dei vantaggi del privato, ma siamo sicuri che sia veramente così?

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