venerdì 18 luglio 2008

Appello perchè l'università resti pubblica

Questo appello è stato lanciato dai Comitati degli Iscritti della CGIL degli atenei pubblici di Milano (Statale, Bicocca e Politecnico).
Il Comitato degli Iscritti della CGIL dell’Università di Trieste aderisce all’appello e invita tutte le lavoratrici ed i lavoratori a firmarlo a partire dal link riportato in calce.

Appello perchè l'università resti pubblica

I sottoscritti firmatari di questo appello vedono nel Decreto Legge 112 del 25/6/2008 una minaccia mortale contro l’università pubblica : infatti i tagli ai trasferimenti statali dei fondi per il funzionamento saranno tali da portare alla privatizzazione come ad una scelta obbligata.

E non sarà certo l’afflusso di capitale privato a salvare le università: salvo pochissimi centri d’eccellenza si tratterà di Fondazioni che agiranno nel perseguimento di fini propri, in un contesto di estrema economia e che quindi si attiveranno subito nella direzione del taglio di costi e servizi (pur continuando a ricevere una quota di finanziamenti pubblici!).

Si creeranno poli universitari di serie A e di serie B (sulla base dei finanziamenti drenati dai privati), studenti di serie A e di serie B, docenti di serie A serie B.
L’istruzione non più un diritto per tutti, ma un privilegio per ricchi.

Al personale tecnico/amministrativo, già penalizzato da un contratto scaduto oltre da due anni, da un sottoinquadramento generalizzato e da carenze d'organico, si applicherà un nuovo contratto nell’ambito del settore privato, si produrranno ulteriori tagli al salario di produttività, agli organici e a una serie di diritti.

Ai numerosi precari che hanno lavorato per anni si rimette in discussione il tortuoso percorso di stabilizzazione intrapreso.

Al personale ricercatore e docente si offre di lavorare ed insegnare in un’università con sempre meno fondi per il funzionamento e la ricerca e con i vincoli che gli interessi dei privati finanziatori porranno alla libertà didattica e di ricerca.

Agli studenti, su cui ricadranno inevitabilmente le conseguenze di carenze e disservizi, si offre un futuro di inevitabili aumenti delle tasse e di riconduzione del sapere ai desiderata delle imprese.

Non più diritto allo studio per tutti garantito dall’Università Pubblica!
L’università perderà la sua autonomia!

Mai come oggi TUTTE le componenti delle Università italiane hanno interesse a unirsi e mobilitarsi contro una legge che mira alla distruzione dell’istruzione e della ricerca pubblica di ogni ordine e grado.

Sottoscrivete l’appello a partire da questo link.

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