giovedì 3 febbraio 2011

Uniti contro la crisi!

Gentili colleghe e colleghi,
avrete senza dubbio seguito le vicende della FIAT e del voto a Mirafiori.
Esse pongono un problema che investe tutti i lavoratori e non solo gli operai, perchè assieme a quello di Pomigliano si tratta di un precedente pesante, che se incontrastato diventerà modello per tutte le relazioni sindacali del lavoro privato e pubblico.

Dopo la FIAT infatti la Fincantieri (di proprietà pubblica) si avvia a seguire lo stesso modello di relazioni industriali e di regolamentazione e organizzazione del lavoro: uscita da Confindustria, elusione del contratto nazionale, accreditamento dei soli sindacati che si piegano alle politiche scelte dalla dirigenza.

La domanda è: la genuina natura di un Sindacato può sopravvivere a questo tipo e livello di compromessi?

Appoggiata da tutta la CGIL, la FIOM, il principale sindacato che non ha piegato la testa di fronte al ricatto di Marchionne, ha indetto uno sciopero nazionale dei metalmeccanici per il 28 gennaio 2011.
Sciopero che ha ottenuto una grande adesione con manifestazioni in tutte le regioni italiane.

La protesta è motivata dala difesa del contratto nazionale, dei posti di lavoro e della nostra dignità di lavoratori e del diritto a lavorare in sicurezza
Continueremo a chiedere che la crisi non la paghino solo i lavoratori (e tra loro per primi precari, i giovani e le donne), ma che il costo sia condiviso anche da chi continua nonostante tutto a fare profitti sulle spalle di chi lavora (per esempio si consideri l'impennata in borsa del titolo FIAT alla notizia della risicata vittoria del Sì a Mirafiori).

Accanto alla CGIL e alla FIOM è presente una galassia di movimenti, alcuni sindacati di base, e semplici cittadini, che hanno compreso che di fronte al pericolo di una distruzione generalizzata di diritti e di strumenti democratici con cui noi lavoratori possiamo difendere la nostra dignità di persone, si devono mettere da parte particolarismi, invidie e rancori politici e sindacali, distinguo e sofismi degni di miglior causa.

Oggi più che mai è necessario procedere "Uniti contro la crisi", per evitare che il prezzo della crisi lo paghino i più deboli, i lavoratori, quelli che hanno già pagato i guadagni di chi la crisi l'ha contribuita a creare in nome del "Profitto ad ogni costo".

Non ci sono scuse che tengano, non si può nascondersi con la scusa dell'ineluttabilità del processo in atto (perchè ineluttabile non è) o trovare un alibi per l'Aventino, giustificandosi con ricostruzioni faziose e imprecise di eventi di lustri fa.

Oggi siamo di fronte a una marea che dobbiamo arginare senza se e senza ma, uniti a chi è disposto a spendersi. Chi si chiama fuori, invece, abbia almeno il coraggio di ammetterlo.

Come FLC-CGIL abbiamo sostenuto lo sciopero del 28 gennaio: non essendo giornata di sciopero per il nostro comparto, in tutta Italia la nostra sigla ha inviato delegazioni in sostegno alle manifestazioni della FIOM, assieme a tutte le altre categorie della CGIL, ai movimenti, ai precari, agli studenti agli altri sindacati che ci stanno.

Anche da Trieste è partita una delegazione della FLC-CGIL per Udine, sede della manifestazione in regione.

Ricordiamoci che uniti si vince, divisi si cade!

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